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L’Italia è da sempre leader a livello mondiale nella produzione di banchi, altari, amboni e suppellettili destinati ad arredare ed abbellire gli edifici di culto di tutti i paesi in cui si professa la religione cattolica. Fanno parte della produzione anche gli oggetti liturgici, come vasi sacri e paramenti (d’altare e per l’officiante), e i cosiddetti ‘consumabili’ per la liturgia, come candele, incensi, ostie e vino da messa. In questo speciale approfondiremo le origini della produzione, i principali paesi di esportazione e le opinioni di produttori leader sulle condizioni attuali del mercato e le loro previsioni per il futuro.

 

La produzione di arredi e oggetti per il culto in Italia risale ai tempi delle prime comunità cristiane, che in breve tempo passano dalla celebrazione dell’eucaristia nelle case, utilizzando gli oggetti domestici a disposizione, a designare luoghi specifici per il culto. Di pari passo agli edifici, nasce l’esigenza di individuare materiali e forme adeguate per la realizzazione degli oggetti da utilizzare durante le celebrazioni eucaristiche. Dal VII secolo in poi, infatti, entrano in uso norme liturgiche specifiche per regolamentare la produzione, come indicazioni sui simboli e sui materiali da utilizzare, che devono essere preziosi e adeguati allo scopo. 

Se nel passato ciò che distingueva oggetti e arredi liturgici dalle suppellettili ordinarie erano, appunto, i materiali pregiati, oggi la differenza la fanno soprattutto l’essenzialità, la ‘pulizia’ delle linee e l’artigianalità della produzione. In questo modo, oggetti e arredi liturgici sono diventati nel tempo espressione esterna della fede della Chiesa e, attraverso la loro bellezza, qualità e preziosità, dell’importanza della liturgia e della celebrazione eucaristica. 

 

LE CARATTERISTICHE DEL SETTORE

Non è facile stabilire il numero esatto di produttori nazionali specializzati in arredi sacri, oggetti liturgici e consumabili per la liturgia, spesso queste realtà produttive sono di piccole dimensioni o veri e propri laboratori artigiani con meno di 5 dipendenti e a gestione totalmente famigliare. Ciò che è chiaro da sempre è l’altissima qualità della produzione del nostro paese e la competenza indiscussa di artigiani e aziende del settore, che si riflette nell’alta richiesta di prodotti da tutto il mondo.

I principali mercati di esportazione per i prodotti Made in Italy sono i paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna) ma non solo, anche gli stati Uniti, Canada e Sud America, di lunga tradizione cattolica, sono clienti affezionati delle nostre aziende. A questi si sono aggiunti aree come Filippine, Corea e Africa Sub sahariana, in cui la religione cattolica si sta espandendo negli ultimi anni.

I prodotti che conoscono maggior successo all’estero sono i consumabili come gli incensi, che grazie all’export producono un fatturato di 59 milioni di euro l’anno, seguiti da ceri e candele con 22 milioni, e ostie, il cui export vale 2 milioni. Diversa la situazione di paramenti e vasi sacri, in cui il primato nella produzione viene da qualche anno insidiato da paesi come Pakistan e India, in cui si svolgono le fasi iniziali della produzione, che poi viene rifinita in Italia. Le aziende italiane mantengono un’importanza indiscussa nella produzione di arredi sacri veri e propri, come banchi da chiesa, altari, amboni, e la statuaria in legno, marmo e bronzo. Questo perché le lavorazioni sono complesse e richiedono la padronanza di tecniche spesso antichissime, ad ulteriore conferma della maestria dei nostri professionisti.      

 

LA PAROLA ALLE AZIENDE:

Con Roberto Koliotassis dell’azienda Koras Srl e Tenuta S. Giorgio, entrambe a Torre di Mosto (Treviso), vediamo come le imprese del settore stanno affrontando le difficoltà di questi mesi e quali sono le soluzioni e le strategie da attuare per una ripresa efficace e completa.

1) Come state vivendo la situazione di emergenza attuale all’interno della vostra azienda?

“Il momento attuale ha trovato tutti impreparati ad affrontare una nuova e imprevista situazione di rischio.  IL nostro obiettivo principale è stato quello di salvaguardare innanzitutto la salute, e quindi abbiamo preferito chiudere l'azienda a tutela nostra e dei nostri dipendenti.”

2) Se ci sono state delle flessioni o cancellazioni sugli ordini e sulla produzione, riguardano più l’Italia oppure l’estero?

“Per quanto riguarda la nostra produzione, la diminuzione maggiore ha coinvolto maggiormente gli ordini di clienti italiani.”

3) Quali sono le strategie che ritenete utile mettere in campo e le opportunità da cogliere nei prossimi mesi per una ripresa dell’economia del vostro settore? A che livello inserite tra queste anche la partecipazione a Koinè nelle nuove date di fine ottobre 2020?

"Sicuramente partecipare alla prossima edizione di Koinè sarà una soluzione di rilancio per tutto il settore; la partecipazione del pubblico è uno degli aspetti fondamentali da considerare, nel rispetto delle norme sanitarie per la sicurezza di tutti."

4) Quali sono, in termini di aree geografiche e tipologia di clienti, i mercati principali per il vostro settore?

"I nostri clienti sono soprattutto localizzati in Italia, in varie zone del Paese, e sono costituiti soprattutto da Parrocchie e Santuari."

I migliori produttori nazionali ed internazionali di arredi sacri e oggetti liturgici vi aspettano a Koinè dal 25 al 27 Ottobre 2020, per ripartire insieme puntando sulla competenza dei professionisti e sulla qualità della produzione, due fattori alla base del settore e della manifestazione.

Scopri alcuni degli espositori di Koinè 2020: anteprima catalogo

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