SPECIALE ESPOSITORI: FOCUS SU IMMAGINI E OGGETTI DEVOZIONALI
Lo speciale di questa settimana è dedicato al culto delle immagini e degli oggetti devozionali, simboli di fede con una storia antichissima, che ancora oggi si trovano nelle case di tantissimi fedeli. Ancora una volta scopriremo insieme le origini, l’evoluzione e le caratteristiche tipiche degli oggetti devozionali, con un’attenzione particolare ai protagonisti di questo settore: i produttori italiani.

LA STORIA
Gli oggetti devozionali rappresentano da sempre il simbolo del divino più vicino a tutti noi. Basti pensare a quante persone, fedeli e non, praticanti o meno, hanno all’interno della propria casa, in automobile o sul luogo di lavoro un’immagine sacra, un santino, un crocifisso o un quadro a tema sacro. Simboli, questi, che identificano la nostra fede, la nostra devozione.
Già in epoca greca e romana, i pagani avevano l’abitudine di segnare le proprie abitazioni, campagne e strade con simboli e riproduzioni dei propri dèi per ottenere protezione e abbondanza nei raccolti. In epoca cristiana è il Concilio di Nicea del 787 a sancire definitivamente il culto delle immagini nei luoghi sacri, e dalla metà del XV secolo il Concilio di Trento, a favore di una fede più vicina al popolo, apre all’uso e alla venerazione di immagini sacre nelle case dei fedeli. Da quel momento si assiste ad un proliferare di produzioni di santini, immaginette, crocifissi da tavolo e da parete, piccole statuine della Vergine e di S. Giuseppe oppure raffiguranti i numerosi santi cattolici.
DATI DI SETTORE
Il mercato degli articoli devozionali in Italia conta circa 3000 aziende produttrici, che vanno dalle medie alle piccole dimensioni, spesso a conduzione famigliare e con metodi di produzione artigianali. Nel corso degli anni, le diverse aree produttive si sono specializzate sempre più, dando vita a veri e propri distretti.
Molto conosciuti sia in Italia che all’estero sono i rosari prodotti tradizionalmente nelle Marche, più precisamente attorno alla zona di Loreto. L’area di Napoli e Capodimonte è diventata celebre grazie alle statuine di porcellana dipinta e ai presepi tradizionali napoletani, ancora oggi prodotti a mano e venduti nelle piccolissime botteghe di San Gregorio Armeno. I migliori presepi in cartapesta si possono trovare in puglia nella zona di Lecce, mentre Bagni di Lucca in Toscana è tra le aree più importanti nella produzione di statuine e immaginette devozionali in ceramica.
Tutte le aree produttive citate ospitano inoltre importanti chiese e santuari, luoghi di pellegrinaggio per fedeli di tutto il mondo. Il richiamo principale del nostro paese resta Roma, sede della Cristianità visitata ogni anno da milioni di credenti che nella maggior parte dei casi acquista gadget e souvenir a tema sacro. Registro Imprese calcola che i rivenditori specializzati di articoli devozionali in Italia siano circa 700, di cui più di un centinaio proprio a Roma, grazie alla presenza del Vaticano. Altre città con una presenza importante di rivenditori sono Napoli con 47 punti vendita e Foggia con 42. La prima città per numero di esercizi al nord è Bergamo (35), seguita da Padova (32), città di Sant’Antonio, e Venezia (23).
Nonostante la concorrenza sempre più agguerrita di paesi come la Cina, anche in questo ramo del settore la produzione italiana è la più apprezzata all’estero, sia per qualità di lavorazione che per stile e design. I compratori vengono sia da paesi europei come Bosnia, Portogallo e Francia, sedi di importanti e frequentatissimi santuari, sia da paesi asiatici come Giappone, Corea e Filippine. Nord e Sud America si confermano buoni compratori e stanno emergendo anche paesi del continente africano come la Nigeria, grazie alla presenza di varie comunità religiose missionarie.
LA PAROLA ALLE AZIENDE
In un momento di incertezza come quello che stiamo vivendo la qualità e l’esperienza nella produzione diventa ancora più importante, qui sotto riportiamo una breve chiacchierata con Andrea Bonella dell’azienda Fratelli Bonella su come valorizzare e comunicare al meglio i propri punti di forza per risollevarsi e ripartire il prima possibile.
1. Come state vivendo la situazione di emergenza attuale all’interno della vostra azienda?
"Penso come qualsiasi altra azienda italiana, con una grandissima ansia ed incertezza per il futuro. Abbiamo avuto l’ennesima conferma della grande difficoltà di fare impresa in un paese in cui la politica promette su facebook ed in conferenza stampa ma non mantiene mai".
2. Se ci sono state delle flessioni o cancellazioni sugli ordini e sulla produzione, riguardano più l’Italia oppure l’estero
"Le cancellazioni sono state numerose ed hanno soprattutto riguardato il mercato domestico. Dall’estero più che cancellazioni abbiamo subito un rinvio a data da destinarsi di ordini pronti ed il mancato arrivo di ordini stagionali attesi."
3. Quali sono le strategie che ritenete utile mettere in campo e le opportunità da cogliere nei prossimi mesi per una ripresa dell’economia del vostro settore? A che livello inserite tra queste anche la partecipazione a Koinè nelle nuove date di fine ottobre 2020?
"In questo momento l’unica strategia possibile è quella dell’attesa e di minimizzazione dei danni. Koinè di ottobre potrebbe essere il perfetto trampolino di RI-lancio se per quella data l’emergenza sarà terminata ed avremo una buona partecipazione di buyer stranieri. Se queste condizioni non si verificassero sarebbe meglio rinviare ulteriormente."
4. Quali sono, in termini di aree geografiche e tipologia di clienti, i mercati principali per il vostro settore?
"Per l’export ci rivolgiamo principalmente a distributori in USA, UNITED KINGDOM, AUSTRALIA, AMERICA LATINA. Per quanto riguarda il mercato domestico, la nostra clientela è costituita principalmente da librerie e negozi di articoli religiosi."
In questo momento, l’elemento fondamentale su cui puntare è la possibilità di far incontrare buyer e produttori in tutti i modi possibili, sia fisicamente che virtualmente. Koinè è in prima linea nel supporto al business dei propri clienti attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi che metteremo a disposizione delle aziende. Nuove strategie di business e tecnologia vanno di pari passo per portare a Koinè dal 25 al 27 ottobre 2020 i più importanti operatori nazionali ed internazionali.
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