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In occasione della Mostra 1300-2020 MESSALI IN TERRA VENETA che si terrà presso il Museo Diocesano di Vicenza, in collaborazione con Koinè, potremo scoprire e rivivere la storia di questi importanti strumenti per la liturgia. Iniziamo con questo speciale sul Messale plenario vicentino.

 
 

Nei primi tre secoli cristiani non esistevano formulari liturgici scritti, per cui i sacerdoti celebravano l’Eucaristia formulando essi stessi le preghiere in formula orale, senza un testo di riferimento. Dal IV secolo, per aiutare i celebranti, furono messi per iscritto i testi per l’uso liturgico. Le preghiere per la celebrazione dell’Eucaristia e per l’amministrazione dei sacramenti furono raccolte nei Sacramentari, accanto ai quali sorsero i libri dei canti (Graduale) e quelli che descrivevano le azioni liturgiche (Ordines).

Un passaggio importante fu la fusione di tutti questi libri in uno solo, dando vita al cosiddetto Messale “plenario” che riuniva insieme tutto ciò che serviva per la celebrazione eucaristica. Il Messale plenario più conosciuto fu quello usato dalla Curia romana, nel XIII secolo, che ebbe una grande diffusione.

 

1300: IL MESSALE PLENARIO VICENTINO

Il Messale plenario vicentino, presente nella mostra "1300-2020. MESSALI IN TERRA VENETA" presso il Museo Diocesano di Vicenza, è in pergamena, del secolo XIV, ed è proprietà del Capitolo della Cattedrale di Vicenza. È molto interessante perché riporta il calendario liturgico con le feste proprie della Chiesa vicentina. È scritto con inchiostro nero e rosso ed è decorato da preziose miniature.

 

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