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Durante la diretta del convegno "La Valorizzazione del patrimonio ecclesiastico" c'era spazio per le vostre domande, che abbiamo raccolto e rivolto direttamente ai relatori.

 
 

D: Nelle zone dell'Italia centrale devastate dagli eventi sismici del 2016, con quali criteri sono stati compilati gli elenchi delle Chiese da ricostruire e come sono state determinate le somme occorrenti, che in molti casi appaiono insufficienti a garantire la sicurezza e la durata nel Tempo?

R: Il piano di ricostruzione delle chiese è stato costruito tenendo conto di

  1. Rappresentatività cultuale e comunitaria: l’importanza sociale e di culto nel contesto socio-economico e diocesano;
  2. Rilevanza culturale: in termini architettonici e rispetto al patrimonio culturale in essi contenuto;
  3. Apertura al culto alla data del 24 agosto 2016;
  4. Una chiesa per comunità.

Il piano poi è stato validato dalle quattro regioni coinvolte e dai sindaci. Le stime sono state redatte da professionisti incaricati. L’ordinanza 105/20 prevede una sorta di rimodulazione e validazione dei progetti. [Don Valerio Pennasso]

D: AURA e gli altri metodi illustrati oggi, verrà messo a disposizione delle diocesi o resta un patrimonio dell'Università? 

R: La ricerca universitaria avrà sicuramente una ricaduta operativa che dovrà essere poi comunicata e messa a disposizione di professionisti sempre più ampia. [Don Valerio Pennasso]

D: Dove è possibile approfondire il fenomeno delle chiese situate nel piano terra dei condomini di Milano? E degli edifici contemporanei progettati con un luogo di culto all'interno di un condominio o di un cohousing?

R: L’esperienza fu assai diffusa in un momento in cui non si avevano risorse e tempi per realizzare chiese tradizionali. Quelle che rimangono in uso oggi sono sussidiarie della sede parrocchiale. Ci sono chiese realizzate all’interno di edifici che avevano altra destinazione dei quali restano solo le facciate. A memoria ne rammento due entrambe parrocchie. Una dedicata ‘Mater Amabilis’ in via Previati e l’altra ‘santi Giacomo e Filippo’ in via Meda 50.  Per i volumi rimando al libro curato da Cecilia De Carli per Vita e Pensiero, alla sezione per le chiese del Novecento all’interno del volume curata da Maria Teresa Fiorio per Electa e a quello curato da Marco Borsotti per l’Ordine Architetti di Milano. [Arch. Carlo Capponi]

 

 

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