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L'importanza di confrontarsi con persone e pensieri diversi per creare opere d'arte.

Nel mondo dell'arte è facile trovare competizione, talvolta rivalità. Noi artisti tendiamo a circondarci di persone che la pensano come noi, preferiamo trovare un'eco alle nostre convinzioni così da costruirsi uno “scudo” con cui “proteggersi” in un mondo che ci sembra ostile e ci dimostra spesso quanto sia difficile affermarsi.

Ci chiudiamo così in una sorta di "tribù", ponendosi un percorso di esclusione e allontanamento dell'altro.

Chiunque creda di essere dalla parte giusta della storia, dovrebbe invece chiedersi: cosa succede dall'altra parte? Quando diciamo "o sei con noi o sei contro di noi" costruiamo un muro, ci poniamo in una posizione di stallo che è – a mio avviso – esattamente opposta a ciò che dovrebbe caratterizzare il percorso di un artista.

 

 

 

 

 

Capire chi siamo, accettare sé stessi è un lavoro che accomuna tutti e non è mai facile. Tuttavia, una volta che abbiamo trovato una strada su misura per noi, è nostra responsabilità continuare a cercare.

Un lavoro che è fondamentale per tutti ma, imprescindibile per chi fa arte: l’artista infatti è nella diversità che trova l'ispirazione, è in ciò che non conosce che trova nuova energia creativa. Se un artista diventa autoreferenziale è drammaticamente condannato a copiare se stesso.

Ecco allora che la nostra disponibilità a mettersi in discussione, a confrontarsi con gli altri, a dialogare con chi compie percorsi e ricerche differenti, è la chiave più efficace per crescere: è in questa diversità che troveremo la nostra voce di artista.

Fernando Cidoncha Pérez