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Le parole raccontano, ricordano, fanno viaggiare fantasia e memoria. L’argilla invece è stata una scoperta, una felice coincidenza, un destino.

Usare le parole non sempre è facile;  ma le parole raccontano, ricordano, fanno viaggiare fantasia e memoria. Le parole, spesso, danno risposte alle innumerevoli domande che mi frullano nella testa.

Che differenza c’è fra l’argilla e la parola?

Non è una domanda che rientra nella norma, ma neanch’io rientro nella norma e spesso mi faccio domande a cui è difficile, se non impossibile, soddisfare.

La parola arriva poco dopo il primo respiro. Apprenderla è cosa naturale.

Prima la famiglia, poi la scuola mi hanno aiutato a conoscerla. Oggi, non riesco ad immaginare un mondo senza questo “mezzo” potentissimo di comunicazione.

L’argilla invece è stata una scoperta, una felice coincidenza, un destino.

Se è vero che noi eravamo argilla e ci è stata donata l’anima e la vita con un soffio, io quel dono l’ho ricevuto due volte. Sono stati sufficienti una decina di giorni per conoscerla, frequentarla e innamorarmi per sempre.

Che sia questa la differenza?

 

 

 

 

 

 

 

L’incontro che - sicuramente e inconsapevolmente - mi ha segnato per sempre fu con Fior Candido.  Era il 1976, mi invitò in casa sua, ma soprattutto mi apri al suo atelier.

Ero un ragazzo curioso, con tanta voglia di imparare e affamato di nuove esperienze. Raffinato artista Fior, ha esposto alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano. Un innovatore nella ricerca della ceramica contemporanea. Candido si è sempre espresso con l’argilla, - il Semire di Ceramica Cecchetto nello specifico - materiale che, da allora, mi accompagna ancora oggi.

La parola ha bisogno di tempo e di attenzione per raccontare storie, all'argilla basta un attimo. Un'occhiata, per comprenderla, ma ha bisogno di molto lavoro, tempo, di esperienza-conoscenza e di padronanza nel maneggiare questa materia.

L'argilla e la parola, due componenti di impegno in questo lungo e impegnativo, ma anche appassionante, cammino artistico.

 

Due le mostre realizzate nel corso degli anni dedicate a questo tema:

- “Sulla tua Parola”, anno 2011.

A cura dell'Associazione per l'Arte “Le Stelle”. Il percorso espositivo si sviluppava in due sedi, Brescia e Concesio. Prendendo spunto dal versetto di Luca (5,5) ho dato forma - sfida difficoltosa ma avvincente - alla Parola sacra.

- “Parole scavate”, anno 2017.

Al Forte delle Benne di Levico Terme, nella ricorrenza del Centenario della Grande Guerra. Un percorso visivo in parole e immagini che ha dato forma a versi tratti dalle più celebri liriche della raccolta L'Allegria di Giuseppe Ungaretti.

Bruno Lucchi