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Il convegno, ribandendo l’ottica cristiana della morte e della sepoltura ma aperto alle nuove istanze sociali e interculturali, propone una riflessione sulle forme tradizionali e nuove di architettura funeraria. Gli atti del convegno

Dagli atteggiamenti di laicizzazione, di rimozione e di anestetizzazione della morte, caratterizzanti la cultura occidentale da metà Ottocento, stiamo assistendo da tempo ad un nuovo interesse verso la qualità del morire, forme di commiato rispettose e umanizzanti e il desiderio di mantenere anche dopo la morte significativi legami con i propri cari.

La forma celebrativa delle tre statio – casa, chiesa e cimitero – e delle due processioni che ritmano l’allontanamento del defunto dal mondo dei vivi, elaborata dalla liturgia cristiana, oggi è sempre meno praticabile nelle nostre città.  Sta sorgendo invece l’esigenza di luoghi del commiato e di case funerarie, ove sia possibile vegliare per qualche tempo il proprio caro defunto, ricevere parenti e amici, pregare.

Inoltre, ragioni di ordine urbanistico ed ecologico fanno preferire oggi all’inumazione dei defunti –sempre preferite dai cristiani in ragione della fede nella risurrezione dei corpi – forme di incinerazione – da tempo praticabili anche dai cristiani, come ribadito dall’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede “Ad resurgendum cum Christo” del 25 ottobre 2016 – che pongono ovviamente il tema della dignitosa conservazione delle ceneri in luoghi adatti.

Infine, in una società interreligiosa e laica è sempre più frequente la richiesta – da parte della committenza pubblica – di luoghi simbolici, di quiete e di silenzio, adatti alla riflessione, privi però di connotazioni confessionali, ma all’occorrenza arredabili con i segni religiosi tipici del culto funerario delle varie religioni.

Il convegno, ribandendo l’ottica cristiana della morte e della sepoltura – espressa dal “Rito delle esequie”, recentemente rivisto per la Chiesa italiana (2011) – ma aperto alle nuove istanze sociali e interculturali, propone una riflessione sulle forme tradizionali e nuove di architettura funeraria: cappelle, colombari, luoghi del commiato, case funerarie.

Il Convegno è organizzato in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana ed il Pontificio Consiglio della Cultura.

 

Scarica qui gli atti del convegno:

ATTI DEL CONVEGNO