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La dedicazione dell'altare è una vera e propria ars celebrandi ricchissima di codici e sensi. Ecco alcune indicazioni dagli atti del convegno "Il rito di dedicazione dell'altare: Teologia e Ars Celebrandi", tenutosi durante l'ultima edizione di Koinè 23, per svolgere al meglio questo rito di estrema rilevanza religiosa.

La dedicazione dell’altare è una vera e propria ars celebrandi, ricca di codici e sensi.

Come si può svolgere al meglio questo momento di estrema rilevanza religiosa che rischia di mettere in difficoltà chi non è avvezzo a questo rito?

Lo abbiamo studiato a Koinè 23 durante il convegno “Il rito della dedicazione dell’altare: teologia e ars celebrandi”.

L’altare ha origini antichissime nel Cristianesimo e si sviluppa con l’esigenza di celebrare la memoria della morte e resurrezione del Signore e oggettivarla in uno spazio.

Per dedicazione si intende l’atto liturgico che inaugura un luogo di culto nel suo complesso, compreso l’altare. Nel caso di un luogo di culto già consacrato ma con un nuovo altare, si adotta un rito specifico per questa situazione. Il rito della dedicazione dell’altare mette in evidenza la dimensione simbolico-sacramentale del luogo di culto e raccoglie l’eredita biblica, teologica e liturgica di un lunghissimo percorso storico. Durante la celebrazione lo si fa essenzialmente coincidere con la celebrazione dell’Eucarestia.

Il rito di dedicazione si articola in quattro parti: riti iniziali, liturgia della parola, preghiera di dedicazione e unzione dell’altare e celebrazione dell’Eucaristia. I protagonisti sono lo spazio consacrato, il popolo di Dio radunato per il rito e la gestualità, il linguaggio e le azioni specifiche per il momento. Il testo seguito durante il cerimoniale è quello della preghiera di dedicazione.

I temi principali che emergono nella dedicazione dell’altare sono tre:

  • Cristologico: il riferimento simbolico dell’altare e la sua valenza sacrificale, la simbologia cristiana della roccia e la centralità di Cristo nella Chiesa
  • Ecclesiologico: la vita dei cristiani vista come dono da offrire nell’altare dell’esistenza
  • Sacramentale: i riferimenti all’iniziazione cristiana di un fedele attraverso i Sacramenti

Dal punto di vista pratico, si devono ricordare alcune attenzioni propedeutiche al rito di dedicazione e una sequenza di rituali notevoli e necessari per una corretta esecuzione, oltre ad alcune piccole attenzioni aggiuntive.

Per conoscere la teologica liturgica del rito di dedicazione e tutte le pratiche da mettere in atto nel momento del rito consulta gli atti del convegno.

Il Workshop è organizzato in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Nazionale e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana e sotto gli auspici del Dicastero Pontificio della Cultura e l’Educazione

SCARICA QUI GLI ATTI DEL CONVEGNO