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Quali sono le maggiori sfide che il settore dell’edilizia di culto si trova ad affrontare oggi? Durante gli Stati Generali dell’Edilizia di Culto tenuti a Koinè 23 si è parlato ampiamento delle future prospettive di questo settore e delle sfide da affrontare.

Quali sono le principali sfide che il settore delle costruzioni religiose deve affrontare attualmente? Durante il congresso “Edilizia di Culto oggi tra sostenibilità e innovazione – Uno scenario complesso e sfidante" tenuto a Koinè 23, sono state ampiamente discusse le prospettive future di questo settore, concentrandosi su due tematiche che sicuramente caratterizzeranno lo sviluppo di quest'ambito nei prossimi anni: la sostenibilità e l'innovazione.

 Gli operatori del settore si troveranno di fronte a complessità e sfide nel bilanciare questi due aspetti: da un lato, l'urgenza di proteggere il pianeta, la nostra casa comune; dall'altro, la scelta di strumenti e tecnologie che siano in linea con la fede e funzionali al futuro del creato.

L'invito formulato nell'enciclica "Laudato si'" di papa Francesco riguardante la terra, "La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare" (LS, 13), non può non coinvolgere anche la cura del patrimonio delle parrocchie e delle diocesi, sia per quanto riguarda la progettazione di nuove strutture, sia per la ristrutturazione e la manutenzione di quelle esistenti.

In questo contesto, la comunità parrocchiale assume un ruolo significativo come entità comunitaria ecologica, con il compito di prendersi cura del creato. Questa responsabilità di cura diventa un atto di adorazione, di servizio e di custodia più ampio del creato, immagine di Dio, con l'obiettivo di glorificarlo. La gestione corretta del patrimonio da parte delle comunità garantirà la possibilità di continuare ad esperire il divino in questi luoghi.

Nell'affrontare un progetto, diventa inoltre necessario adottare un paradigma diverso da quello puramente tecnocratico che non considera il fatto che le tecnologie non sono neutrali nei loro processi. È necessario un nuovo approccio consapevole del fatto che ogni azione ha conseguenze nell'equilibrio delicato tra natura e realtà costruita. Materiali e tecniche di costruzione acquisiranno un ruolo sempre più importante.

Sulla base di queste premesse, sono state proposte riflessioni sul risparmio delle risorse, la riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas a effetto serra durante il ciclo di vita di un edificio, la corretta gestione dei flussi di materiali impiegati nella costruzione e lo smaltimento responsabile e il meno nocivo possibile dei loro scarti, nonché l'uso di fonti rinnovabili.

L'evento è stato organizzato con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Geometri e Geometri Laureati, del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, e dei Periti Industriali

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