Online Ticket
Koinè Digital Preview

Il Convegno è organizzato dall’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con gli Uffici Catechistico Nazionale e delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.

È tempo di rimettere al centro la Bellezza, nel turismo come nella vita. Il nostro Paese ne è strapieno, ma si corre il rischio di abituarsene e di non riconoscerla più. Anche l’epoca digitale con i suoi canoni comunicativi chiede di imparare a narrare luoghi ed esperienze per permettere alla Bellezza di essere ancora ascoltata e capace di trasfigurare la ferialità. E l’esperienza pandemica ha messo sul campo una questione che vorremmo affrontare insieme, anche in campo turistico: ciò che è virtuale può essere esperienza reale? Saranno le tre tappe della nostra riflessione.

Il Convegno Nazionale mira ad esplorare tutte le sfaccettature di un tema articolato, complesso e di grande attualità, come quello della Bellezza e della narrazione virtuale che s’inquadra nell’ambito del dibattito più ampio in atto sulla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e di fede del nostro paese.

Il Convegno Nazionale si rivolge agli Uffici diocesani della pastorale del turismo, dei beni culturali ecclesiastici, per la catechesi e per le comunicazioni sociali. Si rivolge inoltre a rettori di santuari, sacerdoti e religiosi, docenti di ogni ordine e grado, giornalisti, architetti, guide turistiche, enti territoriali di promozione culturale e turistica e soprintendenze, destinazioni, cammini e parchi culturali, mete artistico-culturali. Sono altresì invitati gli studenti degli istituti superiori di scienze religiose, dei master dedicati al turismo religioso, delle facoltà di conservazione dei beni culturali, delle facoltà di scienze turistiche.

DOMANDE E RISPOSTE 

D: C'è differenza tra turismo e pellegrinaggio? E se sì, riguardo al Sacro ed alla Bellezza che lo incarna, è il turista che vive un pellegrinaggio o è il pellegrino che vive un turismo? 

R: Le differenze sono sempre legate al nostro sguardo. La domanda precisa dovrebbe essere questa: “Cos’è per me quella persona che sta entrando attraverso la mia porta?”… Potremmo scegliere di definirlo turista e trattarlo da cliente, potremmo decidere di definirlo pellegrino e trattarlo da devoto, o potremmo decidere di definirlo OSPITE e trattarlo da amico a cui – indipendentemente dai suoi motivi per cui sta entrando in casa mia – offrirgli tutto il bello che ho come tesoro nascosto, sia in chiave storico-artistico, sia in chiave relazionale. [Don Gionatan de Marco]

D: Dove trovare le attività formative dell’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport?

R: Sul sito turismo.chiesacattolica.it potrete trovare la programmazione dell’anno dell’Ufficio con i vari percorsi formative, tra cui quello “Turismo e Bellezza” e scrivere a turismoepellegrinaggi@chiesacattolica.it per chiedere di iscriversi e partecipare. L’iscrizione è gratuita e aperta a tutti. [Don Gionatan de Marco]

D: Per vedere i lavori presentati dal dott. Gabellone c'è un riferimento di sito?

R: Una traccia dei lavori può essere consultata su: itlab.ibam.cnr.it
Le pubblicazioni sono in gran parte presenti su Academia e ResearchGate: cnr-it.academia.edu/FrancescoGabellone e researchgate.net/profile/Francesco_Gabellone
Esiste anche da molti anni un canale YouTube.
 
D: Dott. Corrado, nel suo intervento cita alcuni studiosi: può dirci il nome? 
 
R: Rimanderei a Luciano Floridi, Ruggero Eugeni, Peppino Ortoleva, Manuel Castells, BOLTER J. D., GRUSIN R. [Dott. Vincenzo Corrado]
 

D: La comunicazione digitale è stata metaforicamente paragonata all’iceberg anziché al messaggio nella bottiglia: cosa c’è di sommerso nella narrazione digitale, dunque? 

R: La narrazione digitale sviluppa il fenomeno “iceberg” che mette in evidenza il rapporto tra accessibilità e non accessibilità ai dati informativi, tra canali comunicativi e strategie, tra surface web, deep web e dark weeb. Le narrazioni digitali risentono, nel loro processo di elaborazione e condivisione, della struttura del Social Network utilizzato per la pubblicazione: audience, struttura compositiva, posizionamento… Potremmo dire che la narrazione digitale alimenta una complessa rete di destinatari che oltrepassa il binario comunicativo mittente-destinatario e, a differenza del messaggio nella bottiglia, sopravvive al raggiungimento dell’eventuale “ritrovatore” della bottiglia, persistendo al contesto temporale, alla dimensione autoriale, al surfing, in quanto modificabile, taggabile e archiviato in Rete, quindi indicizzato e recuperabile in ogni momento. [Dott. Vincenzo Corrado]

 
 

SEGRETERIA SCIENTIFICA

PROF. ANGELOMARIA ALESSIO - 351.959.15.35 – a.alessio@alessioconsulting.it