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DIO NON ABITA PIÚ QUI?

Presentazione degli Atti del Convegno “Dio non abita più qui?” su dismissione e riuso di Chiese. Status quaestionis nella Chiesa Italiana

Il convegno è organizzato in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana.

Il problema della dismissione dei luoghi di culto cattolici non è una questione di questi ultimi anni.

Già nel 1987 la Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia (1924-1988) pubblicava la “Carta sulla destinazione d’uso degli antichi edifici ecclesiastici”. Il documento metteva a fuoco la situazione italiana e il patrimonio immobiliare oggetto delle requisizioni di fine Ottocento a seguito dell’Unità, in gran parte non più di proprietà ecclesiastica e proponeva delle linee guida tenendo conto delle più aggiornate direttive internazionali in materia di restauro architettonico.

Nel 2018, la Santa Sede è tornata a puntare l’attenzione sul fenomeno.  Il Convegno, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura (Dipartimento per i Beni culturali), dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiane e dalla Pontificia Università Gregoriana – Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa – Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa, ha inteso affrontare l’argomento sotto un profilo complessivo che non trascuri l’approccio pastorale, a livello mondiale.

Nel 2020, in occasione della presentazione degli Atti, apparsi a un anno dal Convegno e dalla pubblicazione delle “Linee Guida sulla dismissione e riuso del patrimonio” da parte del Pontificio Consiglio della Cultura, si è pensato di organizzare un focus specifico sullo stato della questione nella Chiesa Italiana.

Il Convegno si rivolge a responsabili diocesani, parroci, economi, architetti, ingegneri, tecnici, funzionari di Soprintendenze, membri dei Consigli Parrocchiali per gli Affari Economici e a quanti si occupano della gestione dei complessi architettonici di enti ecclesiastici.

SCARICA GLI ATTI DEL CONVEGNO:


 

SEGRETERIA SCIENTIFICA

PROF. ANGELOMARIA ALESSIO - 351.959.15.35 – a.alessio@alessioconsulting.it

DOMANDE E RISPOSTE

 

D: Nelle zone dell'Italia centrale devastate dagli eventi sismici del 2016, con quali criteri sono stati compilati gli elenchi delle Chiese da ricostruire e come sono state determinate le somme occorrenti, che in molti casi appaiono insufficienti a garantire la sicurezza e la durata nel Tempo?

R: Il piano di ricostruzione delle chiese è stato costruito tenendo conto di

  1. Rappresentatività cultuale e comunitaria: l’importanza sociale e di culto nel contesto socio-economico e diocesano;
  2. Rilevanza culturale: in termini architettonici e rispetto al patrimonio culturale in essi contenuto;
  3. Apertura al culto alla data del 24 agosto 2016;
  4. Una chiesa per comunità.

Il piano poi è stato validato dalle quattro regioni coinvolte e dai sindaci. Le stime sono state redatte da professionisti incaricati. L’ordinanza 105/20 prevede una sorta di rimodulazione e validazione dei progetti. [Don Valerio Pennasso]

D: AURA e gli altri metodi illustrati oggi, verrà messo a disposizione delle diocesi o resta un patrimonio dell'Università? 

R: La ricerca universitaria avrà sicuramente una ricaduta operativa che dovrà essere poi comunicata e messa a disposizione di professionisti sempre più ampia. [Don Valerio Pennasso]

D: Dove è possibile approfondire il fenomeno delle chiese situate nel piano terra dei condomini di Milano? E degli edifici contemporanei progettati con un luogo di culto all'interno di un condominio o di un cohousing?

R: L’esperienza fu assai diffusa in un momento in cui non si avevano risorse e tempi per realizzare chiese tradizionali. Quelle che rimangono in uso oggi sono sussidiarie della sede parrocchiale. Ci sono chiese realizzate all’interno di edifici che avevano altra destinazione dei quali restano solo le facciate. A memoria ne rammento due entrambe parrocchie. Una dedicata ‘Mater Amabilis’ in via Previati e l’altra ‘santi Giacomo e Filippo’ in via Meda 50.  Per i volumi rimando al libro curato da Cecilia De Carli per Vita e Pensiero, alla sezione per le chiese del Novecento all’interno del volume curata da Maria Teresa Fiorio per Electa e a quello curato da Marco Borsotti per l’Ordine Architetti di Milano. [Arch. Carlo Capponi]