Vasi sacri e oggetti per uso liturgico
Da che cosa ha preso il via il cambiamento nella Chiesa cattolica in materia di oggetti per il culto? Il punto di partenza è la riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II (1962-1965) fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il mondo dei vasi sacri e degli oggetti usati per la liturgia, in particolare dei calici, ha conosciuto un ampio rinnovamento, che non vuole tagliare i legami con la tradizione, ma si apre alle espressioni della cultura contemporanea. I calici progettati dopo il Concilio presentano alcune caratteristiche ricorrenti: si tende a fare a meno delle decorazioni che hanno lasciato il posto ad ampie superfici lavorate in vario modo e poi rifinite.
Le dimensioni sono in genere più contenute, si può dire che siano scomparsi i calici monumentali. Anche le forme sono diventate più semplici, lineari, sobrie. In qualche caso è comparso il colore, non si ricorre più solo al metallo dorato. In alcuni casi e in aree limitate sono comparsi anche materiali meno nobili come la ceramica e la plastica, le pietre preziose sono quasi del tutto scomparse.
Attraverso questa raccolta di oggetti esposti nelle precedenti edizioni di Koinè e raccolti nel catalogo pubblicato nel 2017, faremo un viaggio nella storia dell'Arte che ha caratterizzato gli oggetti per l'uso liturgico degli ultimi cinquant'anni, per arrivare alla contemporaneità che troverà ampio spazio con la mostra che si terrà a Koinè 2020 dedicata agli oggetti per uso liturgico.
APOSTOLATO LITURGICO
Provincia italiana Pie Discepole
del Divin Maestro.
DESIGN: CHIARA NOVENTA PDDM
ARREDI SACRI BERTONCELLO
DESIGN: GABRIELE BERTONCELLO
Gabriele apprende dal padre Erminio, fondatore dell’azienda, le tecniche del cesello, dello sbalzo e dello smalto. Si forma anche al
di fuori dell’ambiente aziendale e reinterpreta la produzione dell’azienda alla luce di una sensibilità rinnovata.
DESTA e un riferimento mondiale nella produzione di vasi sacri e arredo in metallo, anche prezioso. L’obiettivo rimane quello di produrre manufatti che rispecchino quella dignitosa e austera bellezza che si deve sempre ricercare nelle opere dell’artigianato al servizio del culto.